07.01.2025
Linee Guida in materia di Giustizia Riparativa presso gli uffici giudiziari torinesi
Sono state pubblicate le Linee Guida concordate dagli uffici giudiziari e dalle rappresentanze dell’avvocatura torinese per l’applicazione dell’istituto della Giustizia Riparativa: un passo avanti per rendere concreto l’accesso al nuovo istituto, introdotto con la c.d. riforma Cartabia (D.Lgs. 159/2022).
Questi, in sintesi, i punti salienti del documento, che si pubblica al link in calce alla pagina:
Contesto Normativo e Finalità
- Normativa di riferimento: Le linee guida si basano sul D.Lgs. 10 ottobre 2022 n. 150 (Titolo IV, artt. 42-67) e successive modifiche del D.Lgs. 19 marzo 2024 n. 31.
- Obiettivo: Creare prassi condivise tra magistratura e avvocatura per l’applicazione uniforme della giustizia riparativa, promuovendo incontri semestrali di aggiornamento e la collaborazione con i Centri Giustizia Riparativa (Centri GR).
Accesso alla Giustizia Riparativa
- Partecipazione: Aperta a imputati, vittime, familiari e altri soggetti interessati. È previsto l’accesso gratuito in tutte le fasi del procedimento, incluse esecuzione e post-esecuzione della pena.
- Condizioni: L’accesso richiede il consenso libero, informato e volontario delle parti, con garanzia di confidenzialità e riservatezza.
- Universalità: Applicabile a tutti i reati, indipendentemente dalla disponibilità della vittima o dalla presenza di una vittima specifica.
Ruolo degli Avvocati
- Informazione ai clienti: Gli avvocati devono informare tempestivamente i loro assistiti sulla possibilità di accedere a programmi di giustizia riparativa, soprattutto nelle fasi preliminari e di esecuzione.
- Presentazione delle istanze: Gli avvocati possono richiedere l’avvio di programmi di giustizia riparativa allegando documentazione rilevante e notificando gli altri difensori coinvolti nel caso.
- Tutela delle parti: Gli avvocati devono garantire che il consenso delle parti sia raccolto senza pressioni, evidenziando le implicazioni del percorso.
Innovazioni Procedurali
- Ascolto delle parti: Prima dell’invio ai programmi, il magistrato deve ascoltare le parti per verificare l’assenza di rischi concreti e l’utilità del programma.
- Inutilizzabilità delle dichiarazioni: Le dichiarazioni rese durante i programmi non possono essere utilizzate nei procedimenti penali, a tutela della presunzione di innocenza.
- Effetti dell’esito riparativo: Nei reati procedibili a querela, l’esito positivo è considerato una remissione tacita della querela. Negli altri casi, può influire sulla pena (art. 133 c.p.) o sulla concessione di attenuanti (art. 62 n. 6 c.p.).
Implicazioni per la Fase di Esecuzione
- Informazioni ai detenuti: I soggetti in esecuzione della pena devono essere informati sulle opportunità offerte dalla giustizia riparativa, sia in carcere che in misure alternative.
- Valutazione positiva: La partecipazione ai programmi è considerata favorevolmente per permessi premio e misure alternative alla detenzione.