L’aria, i respiri e le gioie dell’Onorevole Delmastro Delle Vedove
Pubblichiamo la lettera aperta congiunta delle Camere Penali di Piemonte e Valle d’Aosta agli Illustri Senatori e Deputati piemontesi e valdostani.
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L’aria, i respiri e le gioie dell’Onorevole Delmastro Delle Vedove
Esiste un limite anche nella manifestazione delle idee contrarie al diritto e ai diritti.
E questo limite è stato superato.
L’onorevole avvocato Delmastro Delle Vedove ha disonorato, non per la prima volta, il ruolo che ricopre e la professione che pure ha svolto con parole che non possono appartenere a un rappresentante del Governo.
La volontà di far comprendere alla collettività come “noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato. Come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”, riferendosi ai detenuti trasportati sopra un mezzo blindato di avveniristica generazione, è propria di un’idea della pena come vendetta che non può appartenere a uno Stato liberale.
Non solo, ma il trasporto di persone in attesa di giudizio e, dunque, presuntivamente innocenti, non può lasciare spazio a condotte che limitino la libertà oltre i confini e i limiti previsti dalla Legge.
La manifestazione di “intima gioia” che il Sottosegretario prova per l’idea che il detenuto venga incalzato e non lasciato respirare dietro un vetro oscurato, dove evidentemente tutto può accadere, non è soltanto una sgrammaticatura istituzionale, ma l’espressione di un approccio limitativo della libertà personale che non può appartenere ad una società democratica, le cui linee guida sono tracciate dalla nostra Carta Costituzionale.
Chi riveste un ruolo così importante nel dicastero della Giustizia non può e non deve permettersi di enunciare pensieri, evidentemente così radicati da non poter essere tenuti a freno, contrari ai principi cardine del nostro Ordinamento, che, come noto, prevede il rispetto della dignità delle persone detenute al pari di tutte le altre.
Il silenzio del Governo di fronte alle idee manifestate dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove è assordante, al pari di quello, ad esempio, degli esponenti della Polizia Penitenziaria.
Il Piemonte è terra di idee liberali, ricca di esperienze di attenzione agli ultimi e gran parte delle donne e degli uomini piemontesi non possono accettare che chi è stato eletto nella nostra Regione possa pensare di calpestare i diritti dei detenuti, aprendo altresì pericolose autorizzazioni a condotte violente.
Non si può dimenticare che proprio nel nostro Distretto di Corte d’Appello sono pendenti processi per ipotesi di torture nei confronti di persone detenute, fatti che dimostrano, aldilà del profilo dell’accertamento processuale, come la situazione nelle carceri rivesta caratteri di estrema delicatezza, che non abbisogna certo di prese di posizioni che paiono legittimare comportamenti anche illeciti, come il non lasciar respirare chi si trova dietro un vetro oscurato.
Le Camere Penali piemontesi e della Valle d’Aosta, seriamente preoccupate per l’attuale situazione degli istituti di pena regionali e nazionali, nei quali, vale la pena ricordarlo ancora una volta, quotidianamente avvengono episodi suicidiari e che vivono una situazione di profonda sofferenza che pregiudica i diritti dei detenuti, chiedono che le Parlamentari e i Parlamentari eletti in Piemonte e in Valle d’Aosta vogliano promuovere le azioni opportune per revocare ogni incarico all’interno del Ministero della Giustizia all’Onorevole Delmastro Delle Vedove e, certamente, per revocare la delega all’Amministrazione Penitenziaria, improvvidamente assegnatagli da troppo tempo.
Piemonte, 18 novembre 2024
La Camera Penale di Alessandria
La Camera Penale di Novara
La Camera Penale di Verbania
La Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta
La Camera Penale di Vercelli