05.03.2020

Il Diritto di difesa ai tempi del Covid-19

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e della
Valle d’Aosta rileva come, a conclusione della seconda settimana di “gestione emergenziale
sanitaria”, le svariate declinazioni pratiche non abbiano trovato il giusto equilibrio tra la tutela della
salute e il diritto di difesa riferibili a tutti gli avventori degli uffici giudiziari.
Le misure adottate sono parse, sin da subito – attestandosi, poi, in tal senso -, volte a maggiormente
contenere il rischio di contagio dell’utenza pubblica e degli avvocati rispetto al personale
amministrativo e giudiziario, in particolare negli uffici del Tribunale dibattimentale e nella sezione
Gip/Gup, senza tener conto delle incongruenze sulla tutele dei difensori e delle parti processuali
diverse da quelle sopradette.
Non si intende, ovviamente, discutere sulle necessità di profilassi sanitarie, non avendone le
competenze, ma non si possono non rilevare le persistenti difficoltà di accesso ai fascicoli, gli
inevitabili assembramenti davanti alle aule di udienza e la conseguente compressione del diritto di
difesa.
Se l’emergenza sanitaria e le misure conseguenti sussistono e necessitano di avere attuazione tali
prassi appaiono in netto contrasto con le disposizioni contenute da ultimo nel Decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri del 4 marzo u.s.; sarebbe più adeguato predisporre un’organizzazione –
unitaria – e più razionale dell’attività di udienza. D’altra parte si è già unificato a livello nazionale
ogni altra attività coinvolgente anche un’utenza inferiore di numero.
In assenza di un provvedimento di sospensione dell’attività giudiziaria ed alla luce delle misure di
prevenzione sanitaria disposte, la tutela della salute deve essere coordinata razionalmente con le
necessità difensive di accesso agli atti, di deposito delle istanze e di una adeguata organizzazione
del ruolo delle udienze.
Per quanto concerne i depositi di istanze ed atti difensivi si potrebbe cogliere l’occasione per poter
informatizzare il sistema consentendo la biunivocità dell’utilizzo della posta certificata, passo in
avanti da mantenersi anche ad emergenza finita.
Particolarmente drammatica è l’attuale situazione delle udienze fissate alla medesima ora, laddove
le indicazioni sono – a discrezione del Giudicante avanti cui ci si trova – di poter stare in aula solo
in dieci difensori o, altre volte, di poter accedere all’aula solo alle parti interessate al processo
chiamato obbligando i restanti difensori – con gli assistiti e/o i testimoni – ammassati negli atrii,
essendo impossibile ed irrazionale attendere “in cortile”, come recano taluni cartelli apparsi con un
evidente contrasto con le disposizioni ministeriali volte a contenere e contrastare il diffondersi del
virus Covid-19 mediante la riduzione l’affollamento di persone nel medesimo luogo.
Il Consiglio Direttivo rappresenta la propria piena disponibilità a trovare soluzioni condivise che
possano garantire un più efficace equilibrio tra gli interessi fondamentali della salute e della difesa
ed auspica che si giunga al più presto a garantire uniformità nell’attuazione delle misure volte a
contenere il diffondersi dell’epidemia.

Il Consiglio Direttivo