Della Responsabilità
Dopo aver urlato nei mesi e nelle settimane passate la necessità di intervenire sulle drammatiche condizioni delle carceri, di fronte all’incessante serie di suicidi, l’ultimo di ieri nel nostro istituto torinese, e all’inaccettabile immutabilità delle cose, è giunto il momento della responsabilità.
Noi accusiamo le forze politiche, tutte, di non voler intervenire per rendere umane le condizioni di donne e uomini detenuti, perse in beghe elettorali e millantando un interesse a risolvere la situazione che si dissolve in parole al vento.
Noi accusiamo quei magistrati del merito che, sordi alle condizioni delle carceri, continuano nell’abuso dell’utilizzo della custodia cautelare.
Noi accusiamo quella magistratura di sorveglianza che si limita al burocratico smaltimento dei fascicoli, con tempi incompatibili con l’attenzione alle persone.
Noi accusiamo quegli agenti di polizia penitenziaria che si rendono autori di fatti di violenza e di mancato rispetto di detenute e detenuti.
Noi accusiamo il sistema penitenziario di non prevedere l’utilizzo di risorse e idee per rendere almeno dignitose le condizioni di chi si trova in carcere affidato alla custodia dello Stato.
Noi accusiamo Governo e Parlamento di non adottare misure di legge con effetto immediato che consentano di ridurre subito la popolazione carceraria.
La responsabilità è di tutti coloro che, ognuno per la sua parte, continuano a ignorare che le carceri, così come sono oggi, rappresentano un inaccettabile luogo di sospensione dei diritti di donne e uomini.
Coloro che, a vario titolo, contribuiscono ad alimentare il sovraffollamento carcerario e che, pur rivestendo ruoli e mansioni decisive, non adottano provvedimenti, generali o per la singola persona, in grado di mitigare l’attuale drammatica situazione, si sentano liberi di valutare le proprie responsabilità.
Torino, 24 maggio 2024
Il Consiglio Direttivo
Avv. Davide Mosso
Componente Osservatorio Carcere UCPI