23.01.2020

AL FIANCO DELLA PRESIDENTE DELL’ORDINE

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale Vittorio Chiusano del Piemonte Occidentale e della Valle D’Aosta – preso atto dell’articolo apparso sull’edizione de Il Fatto Quotidiano del 17 gennaio u.s. a firma di Gianni Barbacetto – avente ad oggetto la delibera del 13 gennaio scorso a firma della Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, avvocata Simona Grabbi – intende esprimere la massima solidarietà ed il proprio sconcerto per le affermazioni contro la Collega in esso contenute.
A seguito di tale gravissimo episodio, il Consiglio Direttivo sente il dovere di manifestare stupore ed il più convito ed inamovibile sostegno alla Presidente Simona Grabbi per quella che non può non essere considerata un’ulteriore e profonda offesa ai principi fondamentali in tema di diritto di difesa.
L’attacco alla Presidente è, infatti, un attacco a tutta l’avvocatura ed alla sua libertà di azione: le affermazioni del dottor Pier Camillo Davigo e quelle di Gianni Barbacetto costituiscono una violentissima aggressione alle garanzie di libertà del difensore e quindi allo Stato di Diritto.
E’ allarmante la naturalezza con cui il giornalista ha espresso in poche righe disprezzo ed insensibilità pubblica verso la tutela e il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini; una visione distorta e contra-legem del processo penale, dei diritti e dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico: presunzione di non colpevolezza, diritto di difesa, diritto alla difesa e principio del contraddittorio nella formazione della prova.
L’articolo del dottor Barbacetto denota – con una ostilità preconcetta e preoccupante – una concezione del tutto incompatibile con la funzione difensiva e l’idea liberale del processo riconosciute dalla Costituzione, lasciando presagire interventi che potrebbero segnare un grave arretramento nella tutela dei diritti e delle garanzie.
E’ preoccupante dover rilevare la convergenza tra un importante rappresentante della magistratura associata e membro del Consiglio Superiore Magistratura, che propone “fuori ruolo” riforme legislative orientate sistematicamente a ridurre la funzione difensiva nel processo, ed un giornalismo di chiara matrice giustizialista.
Tali attacchi non riusciranno certamente, né a scalfire né ad intimorire il rigore e l’indipendenza che da sempre hanno connotato l’Avvocatura torinese che è pronta a promuovere ogni azione per difendere il ruolo, la dignità, l’indipendenza e l’autonomia dell’esercizio della professione forense e – soprattutto – dell’esercizio del diritto di difesa.

20 gennaio 2020

Il Consiglio Direttivo